E’ solo dal 19 maggio del 2021 che la Lingua dei Segni Italiana (LIS) e la Lingua dei Segni Italiana Tattile (LIST) sono riconosciute dalla Repubblica Italiana. Così come le figure professionali dell’ interprete LIS e dell’interprete LISt., fino a quel momento “invisibili” nonostante l’importanza della loro funzione.
Il nostro Paese è stato l’ ultimo in Europa a riconoscere la LIS, e quindi garantire pari diritti all’intera comunità Sorda italiana
E per quanto riguarda la difficoltà di accesso affrontate dalle persone sorde nella cura primaria?
La difficoltà di comunicare con gli operatori sanitari è ancora un ostacolo, come rivela uno studio di Aragão et. al. del 2014. Lo studio non è recente ma è abbastanza ovvio che la situazione non si è modifica in questi ultimi anni, almeno in Italia
Da qui l’importanza che infermieri e tutti gli altri operatori della sanità conoscano le principali barriere comunicative del paziente sordo per fare in modo che siano ostacoli superabili.
Consigli utili li fornisce qui il sito infermieristico Nurse24.it ma ancora più importante sarebbe la diffusione di Formazione LIS per Operatori Sanitari.
Come conferma Chiara Sideri*, se è pur vero che “molte persone, utilizzando impianti cocleari o protesi avanzate hanno sviluppato capacità di espressione e linguaggio notevoli, grazie a un costante lavoro logopedico e tanta forza di volontà”, resta il fatto che che “per i pazienti segnanti, risulta spesso fondamentale comunicare attraverso la LIS (Lingua dei Segni Italiana) a vantaggio di una comprensione ed espressione sicure, una sorta di tutela a garanzia della loro salute”.
Questo perchè le persone sorde sono ovviamente una popolazione molto diversificata, anche per la lingua/sistema dei segni che usano.
Le persone sorde che comunicano con la Lingua dei Segni, se si ammalano, se hanno un ictus o una patologia dementigena possono ovviamente diventare anche loro Afasici o comunque con problemi di Comunicazione.
O ancora, possono avere un problema di Disfagia. Certamente in questo caso la valutazione potrà essere svolta senza particolari difficoltà, ma come fornire la necessaria Educazione Terapeutica se noi operatori non conosciamo la LIS?
Siamo in grado di garantire loro una Riabilitazione completa ?
Secondo l’American Speech-Language-Hearing Association, un logopedista dovrebbe considerare la modalità di comunicazione principale del cliente prima di poter proporre terapie.
Ognuno di noi dovrebbe migliorare la propria Competenza culturale e linguistica, per garantire l’efficacia della nostra pratica clinica, il che significa:
- Rispettare le modalità di comunicazione dei nostri clienti. Dovremmo cercare di abbinare la modalità di comunicazione del cliente.
- Essere disposti/e ad ammettere quando non capiamo. Cercare di non “bluffare” o di usare un comportamento passivo.
- Usare le espressioni facciali e i movimenti del corpo insieme ai segni. Le espressioni facciali e i movimenti del corpo sono caratteristiche fondamentali della LIS.
- Cercare di essere concettualmente corretti/e nell’uso dei segni. Scegliere i segni che trasmettono in modo appropriato le informazioni che stiamo cercando di comunicare. Ogni segno in una lingua/sistema dei segni è composto da una combinazione specifica e unica di forma della mano, movimento, orientamento del palmo e posizione. La modifica di uno qualsiasi di questi aspetti del segno cambia il significato del segno.
- Usare sempre ausili visivi per integrare i segni. Utilizzare le immagini dell’orecchio e “l’audiogramma dei suoni familiari” per aiutare a spiegare concetti non familiari (ad esempio, tipo di perdita dell’udito; suoni che il cliente potrebbe non aver mai sentito).
In conclusione ci piacerebbe contattare logopedisti che usano il linguaggio dei segni nel loro piano di trattamento, per imparare tutti a diventare più inclusivi nel nostro agire quotidiano.
*Infermiera, Diplomata in Lingua dei Segni, Assistente alla comunicazione e Interprete di Lingua dei Segni. Fondatrice e Presidente della Dilis Onlus, associazione che promuove la diffusione della lingua dei segni e l’inclusione del paziente Sordo nei contesti sanitari
Approfondimento: Il paziente Sordo: barriere linguistiche e
strategie comunicative. Revisione della letteratura di Chiara Sideri